Papa Leone XIV ha incontrato questa mattina i vescovi italiani riuniti nell’Aula della Benedizione. Con loro ha tracciato un cammino ecclesiale che guarda con fiducia al futuro. Tra i presenti anche mons. Roberto Fornaciari, vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias.


Il Santo Padre ha aperto il suo discorso ricordando le emozioni legate alla sua elezione, sottolineando come proprio in quell’Aula il suo predecessore, Papa Francesco, aveva pronunciato l’ultimo Messaggio pasquale Urbi et Orbi, definendolo «il suo estremo, intenso appello alla pace per tutti i popoli». A quel saluto di pace Leone XIV ha voluto subito riallacciarsi, ricordando le parole pronunciate la sera della sua elezione: «La pace sia con voi!».
Il pontefice ha quindi parlato di collegialità episcopale, comunione con il Papa e valore della sinodalità: «È in questo modo che siete chiamati a vivere il vostro ministero: collegialità tra voi e collegialità con il successore di Pietro». Leone XIV ha indicato quattro ambiti prioritari per l’azione ecclesiale in Italia: l’annuncio e la trasmissione della fede, la promozione della pace, la tutela della dignità umana, la cultura del dialogo.

A proposito dell’annuncio, ha ricordato che «è necessario tornare alle fondamenta della nostra fede, al kerygma» e aiutare tutti a «vivere una relazione personale con Gesù Cristo». Sulla pace, il Pontefice ha detto con forza che «la pace non è un’utopia spirituale», ma una via concreta fatta di gesti quotidiani e di presenza attiva nelle periferie urbane ed esistenziali: «Ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo». Di fronte alle sfide della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, Leone XIV ha ribadito che: «La persona non è un sistema di algoritmi: è creatura, relazione, mistero», chiedendo che il discernimento pastorale includa sempre una visione viva dell’umano. Infine, ha esortato a coltivare la cultura del dialogo, affinché parrocchie, associazioni e movimenti diventino luoghi di ascolto reale: «Solo dove c’è ascolto può nascere comunione, e solo dove c’è comunione la verità diventa credibile».

Nel concludere, il Papa ha incoraggiato i vescovi a non temere: «Nessuno potrà impedirvi di stare vicino alla gente, di servire i poveri, di annunciare il Vangelo… perché è di questo che tutti, noi per primi, abbiamo bisogno per vivere bene ed essere felici».