Sab. Lug 12th, 2025

Addio a Salvatore Casula, padre di don Theron, domani i funerali a San Michele Arcangelo

È venuto a mancare ieri sera, nella vigilia della solennità di San Giovanni Battista, Salvatore Casula, padre di don Theron Oscar Casula. L’annuncio è stato dato dallo stesso sacerdote: «Nella fede del Cristo Risorto, insieme alla mia Famiglia, vi annuncio il pio transito al Cielo dell’anima di mio padre Salvatore, alle 20.30»,.

I funerali saranno celebrati domani, mercoledì 25 giugno, alle 16 nella chiesa di San Michele Arcangelo, e saranno presieduti dal vescovo emerito, mons. Sebastiano Sanguinetti. Mons. Roberto Fornaciari, in questi giorni impegnato a Roma per il pellegrinaggio del clero diocesano, presiederà invece la celebrazione del trigesimo.

È possibile fare visita al defunto nella casa funeraria in via Bazzoni Sircana, di fronte alla chiesa di San Michele, aperta fino alle ore 20.00.

Alla moglie Michela Lai, ai figli Tino, Divina e don Theron e a tutti i familiari, le più sentite condoglianze dalla redazione di Gallura e Anglona.

Salvatore Casula nasce ad Olbia, allora Terranova Pausania, il 22 Ottobre 1936, primo maschio e secondogenito di sei figli, da Agostino Casula e Francesca Azara.

Il padre apparteneva ad una antica famiglia terranovese legata al mondo degli stazzi ma ben inserita nella vita della città mentre la madre era di San Pantaleo.

Nasce nello stazzo Casula in località Juanne Secche, la zona collinare alle spalle dell’odierna Pittulongu oggi attraversata dalla nuova strada per Golfo Aranci, e riceve un’educazione legata ai valori della cultura agropastorale del tempo, aperta tuttavia ai cambiamenti sociali propri della città di Terranova, che proprio in quegli anni era divenuta il più popoloso centro della Gallura. A casa si parlava la lingua paterna, il terranovese, ma anche il gallurese, dialetto proprio della famiglia materna.

Vive da piccolo gli anni duri della seconda guerra mondiale, quando la sua famiglia accoglie anche altre famiglie sfollate da Olbia a causa dei bombardamenti. Frequenta gli anni delle elementari nell’aula allestita in uno stazzo vicino alla sua casa, dove ogni giorno arrivava la maestra da Olbia per tutti i bambini della zona. Il padre, già combattente a Vittorio Veneto nella prima guerra mondiale, era stato richiamato alle armi, ma stavolta destinato ad Olbia, fino al congedo con la nascita della terza figlia nel 42.

Da ragazzo viene subito introdotto ai lavori della campagna, sia con il bestiame che nei campi, come voleva la cultura degli stazzi, piccole realtà autosufficienti in cui pastorizia e agricoltura erano praticate in modo complementare, proprio per produrre tutto il necessario per la vita della famiglia.

Divenuto giovane, vive a cavallo tra Pittulongu e Olbia, fa vari lavori aiutando anche la famiglia nell’affrontare la precoce e lunga malattia invalidante del padre. Non mancano le passioni giovanili tra cui il calcio, il ballo, le moto, e soprattutto la caccia.

Nei primi anni 60’ compra il suo primo camion e crea la sua prima ditta individuale di trasporti. Nel 1964 conosce Michela Lai, una giovane di Onifai da vari anni ad Olbia. Fu come un colpo di fulmine, tanto che pochi mesi dopo, il 13 Settembre 1964, i due si sposarono andando a vivere nella casa appena costruita ad Olbia.

Nel 1965 nasce il primo figlio Antonio Agostino, poi chiamato familiarmente Tino. Nel frattempo Salvatore con alcuni soci fonda la Cooperativa Pausania, realtà che si consoliderà e diventerà di primo piano ad Olbia e nel circondario per vari decenni nel settore delle cave per la produzione di sabbia e inerti, del movimento terra e dei blocchetti in cemento. Lui stesso ne sarà dirigente e poi Presidente per molti anni, fino alla pensione, continuando sempre a lavorare con passione e senza mai tirarsi indietro dai lavori più semplici.

Con la Pausania contribuì alla costruzione in Olbia delle chiese di N. S. de La Salette e di S. Antonio di Padova in Olbia, nonchè ai lavori di altre chiese e parrocchie del territorio. Negli anni fin dalla giovinezza ha fatto parte di vari comitati di feste delle chiese olbiesi, a partire dalla Madonna di Cabu Abbas fino al comitato di S. Antonio di Padova, del quale divenne era da poco stato nominato Socio Onorario.

Nel 1966 con zio Antonio Petta e altri soci organizza la festa di San Simplicio, aiutando la rinascita del comitato che per via di problematiche interne rischiava di far saltare la festa del Patrono della città. Lui stesso trasportò San Simplicio sul suo camion nella processione di quell’anno.

Nel 1976 nasce la seconda figlia Divina e nel 1979 il terzo e ultimo figlio Theron Oscar.

Accompagna con la moglie la crescita e gli studi dei figli, il primo in medicina, la seconda in giurisprudenza, il terzo in teologia e storia. Li sostiene fino all’inizio delle loro esperienze lavorative e accompagna all’altare per il matrimonio prima Tino che nel 1999 sposa Giuseppina, poi Divina che nel 2016 sposa Stefano.

Nel 2003 accompagna con gioia l’ordinazione sacerdotale del figlio Don Theron Oscar, dopo averlo sostenuto in tutto il suo percorso seminaristico. Vorrà continuare a sostenerlo con generosità anche nella fondazione della Parrocchia di San Michele Arcangelo, donando tra altre cose anche la statua del Santo.

Conosciuto in tutta la città per la sua bontà d’animo, la sua laboriosità, il suo senso di responsabilità nella vita e nella comunità, il suo stile semplice e conviviale e al tempo stesso distinto e gentile, dopo una lunga malattia, aggravatasi negli ultimi mesi, accompagnato dalla preghiera e dai sacramenti della fede, rende la sua anima a Dio alle 20,30 del 23 giugno 2025, Vigilia di San Giovanni Battista, all’età di 88 anni.

By G&A

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