Nella Cattedrale di Tempio Pausania, il Vescovo Roberto Fornaciari ha presieduto la Santa Messa di fine anno scolastico con gli insegnanti di religione cattolica. Con lui anche il vicario generale, don Mauro Bucciero. Ad accogliere i docenti, la direttrice dell’Ufficio scuola, Maria Pina Scriccia.

Durante l’omelia, il Vescovo ha proposto una riflessione a partire dal brano della Genesi in cui Dio visita il patriarca Abramo alle querce di Mamre. Un testo, ha sottolineato, che mostra come l’incontro con Dio sia sempre iniziativa divina, che interpella l’uomo e lo chiama a una risposta pronta e accogliente.
“Quando Dio passa – ha detto Mons. Fornaciari – non si può far aspettare. Non si può rimandare, bisogna lasciar perdere tutto il resto”. Come Abramo, che corre, invita, prepara, e pronuncia la sua invocazione: “Mio Signore, non passare oltre senza fermarti da me”, così ogni credente è chiamato a riconoscere i segni della visita di Dio nella propria vita.

Richiamando questo episodio, il Vescovo ha ricordato che anche la nostra vita può diventare luogo del passaggio di Dio, un incontro che non possiamo organizzare da soli ma al quale dobbiamo prepararci con apertura e disponibilità. Ha quindi messo in guardia dal rischio di cercare Dio in modo egocentrico, rimanendo chiusi nel proprio io e incapaci di mettersi al servizio.

Un pensiero particolare è stato rivolto ai giovani: “Anche la vita dei nostri giovani – ha detto – può essere luogo del passaggio di Dio.” E insegnare ai giovani “apre al mistero della loro esistenza e offre la possibilità di contemplare la visita di Dio nella loro vita.”
Il Vescovo ha poi ringraziato gli insegnanti per il loro impegno, facendo proprie le parole del Cardinale Matteo Maria Zuppi, che definisce i docenti di religione “testimoni di speranza”, capaci di unire competenza professionale e attenzione ai singoli alunni, aiutandoli a scoprire il senso e la bellezza della vita, “senza cedere alle tentazioni dell’individualismo e della rassegnazione che soffocano il cuore e spengono i sogni.”
La celebrazione è stata vissuta anche come occasione di giubileo: come ha spiegato don Mauro Bucciero, la scelta della Cattedrale – tra le chiese giubilari indicate dalla diocesi – ha permesso di vivere la grazia dell’indulgenza plenaria nell’Anno Santo della Speranza.
Al termine, il Vescovo ha affidato ai presenti un’ultima consegna, trasformando l’invocazione di Abramo in preghiera per ciascuno: “Signore, non passare senza fermarti.”

