Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,31-33a.34-35
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Il Signore, secondo la V Domenica di Pasqua, saluta. Saluta prima di tornare al Padre, dove deve stare. Ma i suoi saluti sono stupendi, perchè la pericope si divide agevolmente in due parti.
Un saluto teologico – cristologico, “ho servito il Padre ed egli mi sta dando gloria”, parafrasando.
Ma poi quello umano della sua seconda natura incarnata. Io vado, ma a voi spetta un compito: amatevi. Il
Discepolato è amarsi. E infatti quando la chiesa beccheggia male, quando sopra la barca Pietro deve pensare a far amare i suoi perché non sanno occupare un posto d’amore nel Corpo unico che serve per navigare coesi nello Spirito Santo.