Il Corpus Domini
La Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù, oltre ad aver avuto origini storiche complesse e lunghe quasi un millennio — poco ci riguarda in questo momento — con la riforma liturgica ha senso leggerla dentro l’anno liturgico che tratteggia la storia della salvezza. Come ci eravamo detti nella piccola comunicazione della scorsa settimana.
Vivi l’incarnazione col Natale, il Verbo Incarnato si dona (passione, morte, Risurrezione e Ascensione al cielo); prima di ascendere ci ha fatto comprendere che siamo un popolo trinitario, cioè figli di un Dio amore.
Quindi con la Pentecoste siamo tenuti a vivere la nostra vita nella Chiesa, divenendo una comunità vera che viva la comunione come un corpo armonico, sano e coordinato nel movimento e nel suo percorso.
Per fare questo Egli rimane in mezzo a noi come il Pane, per sostentare questo Corpo e questo cammino: l’Eucaristia.
Ecco perché, saggiamente, il Cardinale di Milano non compie sempre lo stesso percorso nella processione che segue la Santa Messa del Corpus Domini, come a dire che la buona circolazione del corpo è necessaria nel cuore, nella mente, ma anche nei vasi periferici.
Don Antonio: “Siamo ciò che riceviamo: un solo Corpo, un solo Pane, un solo cammino”
