Sab. Lug 12th, 2025

Olbia, il saluto affettuoso a Mons. Gian Franco Saba

Il 22 maggio 2025, nella solennità liturgica di Santa Rita da Cascia, la comunità di Olbia si è stretta attorno a Monsignor Gian Franco Saba, Ordinario Militare per l’Italia, nella splendida cornice della Basilica di San Simplicio.


Accolto da una chiesa gremita di fedeli, sacerdoti, autorità civili e militari, Mons. Saba ha vissuto quello che lui stesso ha definito “un appuntamento di famiglia”, un ritorno alle radici della sua vocazione, tra i volti e i luoghi che hanno segnato l’inizio del suo cammino sacerdotale.
La celebrazione è stata aperta dal Vescovo di Tempio-Ampurias, Mons. Roberto Fornaciari, che ha porto un saluto caloroso e commosso a nome dell’intera Diocesi. “La comunità di Tempio-Ampurias, e in particolare la città di Olbia, ha sentito il bisogno di accogliere Mons. Saba in questo momento tanto importante. A lui, il nostro saluto affettuoso e orante, perché il suo servizio episcopale porti frutti abbondanti ovunque sarà chiamato”.
Mons. Saba ha quindi presieduto la Santa Messa, concelebrata da Mons. Fornaciari e da numerosi presbiteri della Diocesi. Nel suo intervento, ha rivolto un saluto cordiale a tutti i presenti: “Carissimi Mons. Roberto, Mons. Sanguinetti, cari fratelli presbiteri, distinte autorità civili e militari, amici e fedeli, il canto d’ingresso ‘Lo Spirito del Signore è su di me’ mi ha riportato alle due celebrazioni che hanno segnato il mio ministero: sotto l’azione dello Spirito Santo ho iniziato, e sotto la sua guida intendo proseguire.”
Nel suo discorso, Mons. Saba ha espresso profonda gratitudine per coloro che hanno accompagnato il suo cammino: il parroco Don Debidda, i sacerdoti incontrati lungo gli anni, i missionari della Consolata, i compagni di corso come Don Gianni, e con commozione, il ricordo del compianto Don Raimondo. Un ringraziamento particolare è andato anche a Don Antonio Tamponi, per l’organizzazione attenta e affettuosa della giornata.
Parole toccanti sono state rivolte anche ai suoi familiari presenti, e un pensiero tenero è andato ai suoi genitori, che non ci sono più ma continuano ad abitare il suo cuore e il suo ministero.
“Ritornare qui significa tornare ai luoghi in cui il Signore chiama e manda, come nel Vangelo: a prendere il largo, a testimoniare la fede,” ha affermato, delineando con chiarezza il senso profondo del suo incarico. Ha quindi sottolineato la complessità del servizio che gli è stato affidato: un ministero non solo esteso geograficamente, ma anche immerso nella ricchezza e nella sfida di un contesto culturale e religioso variegato, interculturale e interreligioso.
Mons. Saba ha evocato le parole di Papa Francesco e di Papa Leone XIII sull’importanza della cultura dell’incontro, sull’impegno nel costruire la pace come artigiani, e ha ricordato Santa Rita da Cascia come esempio luminoso di riconciliazione, e San Simplicio e San Vittore come protettori e intercessori nel suo cammino. Un momento particolarmente significativo è stato la benedizione delle rose, simbolo della Santa del giorno, che Mons. Saba ha impartito girando tra i fedeli con gesto paterno e solenne, avvolgendo la basilica in un clima di intensa devozione.
Nel rivolgersi al Sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha elogiato la città come “porto di accoglienza, luogo di incontro e bellezza condivisa”, rimarcando il valore di una comunità che sa aprirsi al prossimo.
“Essere vescovo oggi — ha concluso — significa essere vicino alle persone nei luoghi della sofferenza e della speranza, negli ospedali da campo, nei teatri di guerra, nelle missioni umanitarie. La mia vocazione è questa: camminare accanto, servire in silenzio, annunciare la pace.”
Al termine della celebrazione, Don Antonio Tamponi ha preso la parola per ringraziare Mons. Saba a nome della comunità, sottolineando la forza del suo messaggio: “Sarà ambasciatore di pace nei luoghi più difficili del mondo, dove il silenzio delle armi diventa il primo passo per un’autentica riconciliazione. A lei, Monsignore, il nostro pensiero, la nostra preghiera, il nostro affetto.”
Una giornata densa di significato, che ha lasciato nei cuori dei presenti il segno di una fede vissuta, testimoniata e condivisa. Una pagina di Chiesa vera, che profuma di casa, di Vangelo e di futuro.

Antonella Sedda

By G&A

Related Post