Mar. Giu 17th, 2025

Don Antonio: “Non vivere in porto, spiega le vele al soffio dello Spirito.”

SEQUENZA
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
a è nell’uomo,
a senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano,
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

In latino:
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte cǽlitus
lucis tuæ rádium.

Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.

Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimæ,
dulce refrigérium.

In labóre réquies,
in æstu tempéries,
in fletu solácium.

O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.

Sine tuo númine,
nihil est in hómine,
nihil est innóxium.

Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.

Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.

Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.

Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium

La Domenica di Pentecoste, che chiude i cinquanta giorni pasquali, da cui il nome, è nella triade minima di conoscenza della nostra fede: Pasqua, Natale, Pentecoste.
Il Cristo fatto uomo, presenta il cuore del Padre, si offre per sconfiggere la morte, dona lo
Spirito Santo perché l’anti morte è l’Amore.
Gli aspetti morali del nostro credere sono tutti secondari al credere stesso. È come dire ad uno sposo o ad una sposa sii fedele al tuo coniuge e non ha il coniuge. Non si pone il problema. Se non conosci l’amore e questo non ti sospinge, ti dà gioia e speranza, a cosa può portare fedeltà se sei già frastornato di solitudine. La scoperta più grande è trovare nella Parola di Dio una lettera d’amore per te alla quale dedichi le tue energie perché avvenga in te, intorno a te, per te e per gli altri, dunque, il vero miracolo di cui abbiamo bisogno. Non vivere qui in eterno, ma vivere di eterno, di infinito.
Ma se la scienza, che talvolta ci rimprovera, nella matematica stessa, che chiama scienza esatta, è costretta a riconoscere l’infinito, per quale motivo tu che sei più della scienza, perché sei il motivo stesso per cui essa esiste, dovresti vivere angariato, triste e sconcertato. Caro essere umano, sii umano e sarai anche divino; sii disumano e non sarai neanche amico di te stesso. Non fare la vela ammainata, fai soffiare sopra lo Spirito, o vuoi rimanere sempre in porto?

Don Antonio Tamponi

By G&A

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