È quel che contiene il reliquiario, in figura del Papa, in questi giorni esposto alla pubblica devozione nella parrocchiale di Santa Giusta in Calangianus.
Ancora una volta si ripete la proposta dell’esempio di santità vissuta, testimoniata da Giovanni Paolo II (1978-2005), che la liturgia fa memoria il 22 ottobre (giorno non della sua morte, il 2 aprile), ma dell’inizio del suo ministero petrino. E ancora una volta, i fedeli accorrono, sostano, pregano, davanti alla sua immagine, alla sua reliquia.
Come detto, si tratta di una goccia del suo sangue, quello prelevato per gli immediati esami di rito subito dopo il drammatico attentato del 13 maggio 1981.
Il lungo papato di Giovanni Paolo II ha lasciato una traccia indelebili nella memoria di quanti lo hanno conosciuto, sono cresciuti vedendolo alla TV durante i suoi numerosi viaggi apostolici in giro per tutto il mondo, le udienze, gl’incontri, le giornate oceaniche, seguendo in diretta la sua malattia ostentata, ascoltando i suoi discorsi forti e profetici, attratti dal suo carisma.
E così, ancora una volta, ci si lascia trasportare dai ricordi e ci si commuove, si sente dentro il cuore una immensa gratitudine per tutto quello che ha detto e fatto per il bene comune, per l’umanità in cammino, per la storia, per il progresso della civiltà e della cultura. Tra l’altro, lo si sente potente intercessore presso il Signore Gesù e la Madre sua e nostra, la beatissima Vergine Maria.
Papa fortemente mariano, San Giovanni Paolo II ci invita alla recita semplice, ma biblica e teologica, del Rosario; alla adorazione eucaristica, fonte di vita spirituale e di servizio evangelico; alla misericordia, roccia del cristiano che imita sulle vie della quotidianità Gesù buon samaritano.
In questi giorni di grazia su grazia per la comunità calangianese, e non solo, siamo aiutati dalla presenza di una goccia del suo sangue, che dice vita e sacrificio, a non scoraggiarci, a non aver paura, a non perdere la speranza, ha non misurare la carità, a fortificare la nostra pur piccola fede. Così facendo, impegnandoci, San Giovanni Paolo II non ci farà mancare la sua intercessione, la sua protezione, dalla finestra del Cielo la sua benedizione.
Don Sandro Serreri

