Mer. Nov 19th, 2025

Don Antonio: “Non vedere l’altro è, per Gesù, la vera cecità”.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Certi Vangeli si continuano chiaramente a predicare o spiegare, in verità sembrano gettati sul mondo come le statue Moai, le Statue dell’Isola di Pasqua: o le vedi o non ci vedi.
Sono così monolitiche e così insormontabili che o ci fai i conti o ci vai a sbattere.
Non vedere l’altro è considerata da Gesù la vera cecità, anche perché se ci vai contro uno dei due cadrà rovinosamente e non sempre è dato per perduto chi è finito per terra, perché qualcuno in terra rinsavisce, si umilia e contempla, l’altro a furia di colpire chi trova per la sua strada, rimarrà traumatizzato più volte dell’esistenza.

Don Antonio Tamponi

By G&A

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