Oggi, 24 giugno, la Chiesa celebra la Natività di San Giovanni Battista, unico santo – insieme alla Vergine Maria – di cui si festeggia la nascita terrena. Una data luminosa, legata al solstizio d’estate, che annuncia la luce e ci invita a riflettere sulla figura di colui che ha preparato la via al Signore: il Precursore. San Giovanni è il profeta dell’attesa, la voce che grida nel deserto per scuotere i cuori, richiamare alla conversione e indicare, con umiltà e forza, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Nato da Zaccaria ed Elisabetta, in circostanze straordinarie e segnate dalla grazia, Giovanni è l’uomo del silenzio e del deserto, della verità proclamata senza timore, fino al martirio. La sua nascita, come ci ricorda il Vangelo di Luca, fu motivo di stupore per tutta la regione montuosa della Giudea. Il suo nome – “Dio è misericordioso” – fu un segno profetico, così come il mutismo del padre Zaccaria e il canto del Benedictus che esplose sulle sue labbra quando scrisse: «Giovanni è il suo nome».
Oggi più che mai abbiamo bisogno di testimoni come Giovanni. Di uomini e donne che, senza cercare gloria per sé, sappiano indicare Gesù al mondo, con parole limpide e gesti credibili. Abbiamo bisogno di voci autentiche che si alzino sopra il rumore del disinteresse, del relativismo, dell’indifferenza, per ricordarci che c’è una strada che conduce alla verità e alla vita piena. In molti paesi della Sardegna e in tanti luoghi della nostra diocesi, la festa di San Giovanni è ancora sentita con devozione. Accanto ai riti religiosi si custodiscono tradizioni antiche: falò che simboleggiano la luce del sole e di Cristo, erbe raccolte all’alba e benedette, acqua ritenuta più pura in questa notte. Tutti segni che richiamano il bisogno di purificazione, di rinascita, di rinnovata fede. Che San Giovanni, con la sua parola forte e la sua vita sobria, ci aiuti a fare spazio a Gesù nella nostra esistenza, a preparargli la strada nel nostro cuore e in quello degli altri, vivendo ogni giorno come attesa e compimento.
“Egli deve crescere; io, invece, diminuire” (Gv 3,30).
In questa frase si racchiude tutta la grandezza del Battista. Una lezione di umiltà e verità, oggi più che mai attuale.
Antonella Sedda